Bisogna saper guardare il mondo da tante prospettive diverse. Metti un cubo in una stanza con dieci
persone in posizioni diverse: ognuno di loro vedrà il cubo in base alla propria prospettiva, causata
dalla propria posizione. E’ l’esempio più banale e stupido che potessi fare, ma rende bene l’idea che
voglio trasmettere. Ora pensa al mondo, alle persone che lo popolano. Ognuna di quelle persone
vedrà il mondo e ciò che vi succede dentro da una prospettiva diversa, lo vivrà in modo diverso,
avrà idee diverse dall’altro. Mio padre dice che un buon osservatore sa osservare ribaltando gli
schemi. Seguendo questo consiglio ho ribaltato i miei schemi, i miei ideali, le mie idee. Ciò in cui
credo e ciò in cui non credo, li ho messi tutti lì, su un tavolo. E ho girato intorno a quel tavolo,
osservando le mie idee da dietro, da destra, da sinistra. Mi sono perfino abbassata per vederle da
sotto. Ho fatto la stessa cosa con il mondo, con la realtà che ho intorno e nonostante io abbia
guardato da così tante prospettive diverse non ho fatto altro che vedere la stessa identica merda.
Forse non avrò guardato bene, non mi sarò soffermata molto sui particolari. Nell’insieme i
particolari fanno la differenza o non contano niente? Non lo so. Questo mondo che divora tutto e
tutti non fa più per me. E’ stancante stargli appresso. Fanculo.