( Psicologi – Futuro)
Futuro, fine, fallimento, vincitori. Parole che rimbombano in tante, troppe teste. Chi siamo? Qual è il nostro scopo? A cosa serviamo? Perché esistiamo?
Siamo dalla parte degli ultimi, di chi che non ha niente, di chi ha tutto eppure non gli basta. Dalla parte di chi ce la mette tutta per realizzare i propri sogni e di chi, invece, i sogni li ha rinchiusi nel cassetto. Siamo dalla parte di chi non crede nel vincere ma nel partecipare, di chi non vuole scrivere la storia ma cambiarla. Ma anche dalla parte di quelli che si accontentano di leggerla sopra un libro di scuola. Siamo dalla parte dei sognatori, di chi a scuola dorme sul banco, di chi studia la notte, chi lavora nei campi. Siamo dalla parte dei lunatici; di chi dorme, chi è troppo sveglio; chi si mangerebbe il mondo e chi invece vorrebbe solo sputarlo fuori.
Parliamo a nome di tutti. Di nessuno. Combattiamo. Per tutti, per nessuno.
Per chi non crede nell’arresa. Per chi vuole lottare. Per chi vuole scappare. Per chi ha sbagliato tutto e per chi ancora non ha iniziato a vivere. Per chi vorrebbe tornare indietro, per chi vorrebbe andare avanti. E per chi vorrebbe solo rimanere fermo. Per chi ha paura, chi non ce l’ha. Chi è stanco di non fare niente, chi ha fatto troppo.
Bisogna lasciarci fare. Impareremo ma non adesso.
Capiremo come il ritmo della vita travolge o stravolge le cose. Capiremo al momento giusto le cose che dobbiamo capire. Lasciateci combattere anche se le possibilità di essere ascoltati sono minime. Lasciateci andare. Lasciateci semplicemente credere di potercela fare, perché noi ragazzi dobbiamo poter credere nel futuro. Questo mondo che divora tutto e tutti non fa più per noi. Siamo solo ragazzi. E vogliamo lottare, perché “siamo fatti d’acqua e adesso tira un temporale.”
